San Cleto

San Cleto

Di rilevante spessore artistico è la statuaria custodita in chiesa a cominciare dalla suggestiva e bellissima Pietà (1898) del celebre cartapestaio leccese Giuseppe Manzo, San Espedito (dello stesso autore), la Madonna del Pozzo attribuita al terlizzese Giuseppe Volpe, San Giuseppe, il Cristo Crocefisso, la statua lignea di San Cleto del XVI sec. del napoletano Giacomo Colombo.

Nei locali del deposito della confraternita sono collocate in attesa di restauro una statua vestita dell’Addolorata, portata in processione fino ai primi del ’900 nella mattina del Venerdì Santo, una statua della Madonna dei Martiri ispirata a quella venerata nella vicina Molfetta, una statua di San Francesco da Paola molto venerata in passato e due piccole statuette raffiguranti una San Antonio di Padova, l’altra Santa Rita, entrambe dello stesso autore della Pietà.

Di grande rilevanza artistica è l’altare marmoreo che si erge nella navata dedicata alle Anime del Purgatorio, acquistato alla fine dell’800 dalla Cattedrale dove era parte della grandiosa macchina barocca che si ergeva sull’altare maggiore.

Frontespizio della Platea (1696)

Frontespizio della Platea (1696)

Tra le opere pittoriche, oltre al pregevole Polittico del XVI sec. “tutto oro e stoffe preziose” e alla tela della Madonna del Suffragio tra i Santi Anna, Filippo Neri e Teresa d’Avila, entrambe esposti in chiesa, vanno ricordati due piccoli dipinti attualmente in sagrestia raffiguranti San Falco e l’Ostensorio.

La confraternita custodisce anche importanti e preziosi lavori di argenteria e oreficeria napoletana del ’700 nonchè un vasto archivio confraternale. Di particolare rilevanza per la storia confraternale sono le prime Regole (1684), la Platea (1696), l’Inventario dei Beni (1729) e il Regio Assenso di Re Ferdinando IV di Borbone (1766).